About me

Alessandro Benedetti

Sono nato a Forlì nel novembre del 1989. Ho un percorso artistico difficile da raccontare, mi verrebbe da definirlo poliedrico. Disegno sin da quando ho memoria perché è da sempre stata una necessità per me. Sviluppavo personaggi di ogni genere e, crescendo, questa cosa non è mai cambiata, anzi è evoluta”.

Ho frequentato l’Accademia delle belle arti a Firenze e mi sono specializzato in scenografia. Essendo questa una materia trasversale, ho imparato e approfondito tutte le tecniche pittoriche, costruttive e di modellazione. L’artigianalità di questo mestiere ho potuto applicarla lavorando sia in teatro sia in produzioni cinematografiche indipendenti.

Ho anche una forte passione per il cinema che mi ha portato ad approfondire i miei studi nella settima arte presso la Scuola Nazionale di Cinema Indipendente, qui ho diretto i miei primi cortometraggi, sempre con un occhio di riguardo all’arte e al disegno. Per la prima volta, i miei personaggi, prima intrappolati nella carta, prendono vita grazie al cinema.

Tra il 2019 e il 2020, inizia a prendere forma Alebì, un progetto che vede alla base la voglia e desiderio di creare qualcosa di interamente mio, mettendo alla base l’artigianalità e quindi la produzione di manufatti artistici. Il fulcro della produzione vede al centro i personaggi. Il primo di questi personaggi si chiama Alberta

L'Alberta

Alberta nasce un giorno, in modo totalmente inaspettato

Ispirandomi all’arte classica volevo modellare una testa con l’argilla da mettere in casa come oggetto d’arredo. Man mano che modellavo il “mezzobusto greco”, questo si rifiutava di venire fuori e al posto di espressioni seriose e un volto scolpito, venivano fuori lineamenti più tondi con espressioni giocose. Quindi lavorando l’argilla stavo creando un personaggio.

In seguito ho dato un nome a quel personaggio e facendo vedere quella “faccia” a chi mi circondava ognuno vedeva in quell’espressione una storia diversa. Da quel momento ho capito che l’Alberta (sì, con l’articolo davanti) doveva essere di tutti. Ognuno poteva vedere la “sua” Alberta, per questo ho messo le basi per immaginare la sua storia. Di questo personaggio sappiamo soltanto che è un’anima sognatrice e che è qui rappresentata in un momento casalingo in cui si guarda allo specchio. Ebbene in quel riflesso ognuno vede la sua Alberta! Ogni Alberta è unica in ogni suo colore e decorazione.

Volevo realizzare un oggetto d’arredo e alla fine l’ho realizzato ma non nel modo in cui mi aspettavo.